Europae ha intervistato Alessandra Quarta, candidata per la lista ‘Un’altra Europa con Tsipras’ nel collegio Nord Ovest. L’intervista è stata realizzata nel corso della puntata radiofonica ’Osare Europa: tutto quello che avreste voluto sapere sull’Europa e non avete mai osato chiedere’ andata in onda nel corso della manifestazione HackUnito presso il Campus Luigi Einaudi di Torino.
Dottoressa Quarta, innanzitutto vorremmo chiederle come sta andando la campagna…
La campagna sta andando molto bene. In giro c’è un buon clima, possiamo essere, io credo,moderatamente ottimisti: penso supereremo senza grandi difficoltà la soglia del 4% perché c’è una grandissima attivazione sul territorio, una grandissima partecipazione che riempie quest’assenza di comunicazione mediatica a cui stiamo assistendo.
Allora facciamo noi un po’ di “mediatica” per voi. Uno dei punti forti del vostro programma è l’opposizione all’Europa liberista che tutti si attendono. Come proponete di superare la crisi rimanendo distanti dalla politica di austerity?
Le politiche di austerità ci sono presentate come l’unica ricetta economica e sociale da portare avanti per uscire dalla crisi. In realtà quanto accaduto in Grecia testimonia che così non è stato: le conseguenze dell’attuazione di quelle scelte di natura economica hanno aggravato in Grecia la crisi portando a delle situazioni drammatiche. Ne cito una soltanto: l’università, a rischio di chiusura. Per questo noi pensiamo che sia necessario proporre un modello alternativo, un’espressione che a volte risulta un po’ abusata, ma che nel nostro caso significa pensare che l’Europa punti sul rilancio del lavoro. Credo che la necessità di elaborare un piano occupazionale a livello europeo stia diventando sempre più impellente, lavorando contemporaneamente a delle misure di welfare che sappiano ricostruire quello stato sociale diffusissimo in gran parte dell’Europa, che proprio le misure di austerità hanno colpito duramente.
Secondo lei, trattando il tema dei diritti civili, quello dei diritti degli omosessuali e, allargando il campo, quello che riguarda la legalizzazione delle droghe leggere, pensa cheuna linea comune europea su queste materie possa aiutare a migliorare l’integrazione stessa all’interno dell’Unione?
Io credo che l’Europa debba fornire uno standard minimo di diritti, in questo caso di diritti civili, che sia valido in tutti i Paesi membri. Noi abbiamo delle legislazioni molto differenti all’interno dell’Europa: penso per esempio al diritto di un aborto legale e sicuro. Noi in Italia abbiamo la 194, nonostante molto spesso le difficoltà di applicarla la vanifichino, ma in altri Paesi, penso alla Spagna e al Portogallo, questo diritto all’autodeterminazione non viene riconosciuto. Per questo penso che, se l’Europa adottasse un provvedimento in grado di dare la direzione politica in questa materia, sarebbe molto importante per gli Stati membri. In realtà si era provato a portare avanti questo tipo di ragionamento: nel dicembre del 2013 il Parlamento Europeo aveva iniziato la discussione di una risoluzione, detta “risoluzione Estrela” dal nome dell’europarlamentare portoghese che l’aveva proposta, in cui si riconoscevano l’importanza di un aborto legale sicuro, diritti in materia di lotta alla trans-omofobia, l’introduzione dell’educazione sessuale nella formazione scolastica. La risoluzione non è poi passata per un pugno di voti, tra cui pesa l’astensione di 7 europarlamentari del Partito Democratico, che a queste elezioni europee risultano peraltro tutti, tranne uno, ricandidati. Se il Parlamento Europeo avesse adottato questa risoluzione, sarebbe stato un segnale verso una politica da intraprendere e da riportare poi all’interno degli Stati membri.
Può presentarci il vostro candidato alla Commissione Europea, Tsipras ?
Alexis Tsipras è il giovane leader di Syriza, una forza di sinistra radicale, ma a vocazione maggioritaria, che ha saputo ricostruire i rapporti sociali ripartendo dai bisogni della persona attraverso un impegno molto attivo. Negli ultimi anni, e proprio partendo dalla situazione della Grecia, Tsipras ha pensato che non si potesse curare più soltanto la dimensione nazionale, ma si dovesse necessariamente portare i problemi della Grecia, e soprattutto le questioni europee che questa poi rappresentava, all’interno delle istituzioni europee. La candidatura di Alexis Tsipras è presentata dalla Sinistra Europea, sostenuta in Francia dal Front de Gauche, in Germania da Die Linke e da Izquierda Unida in Spagna. C’è quindi un fronte molto ampio che ha a cuore gli interessi europei: in Italia è tutto schiacciato su un sondaggio di opinione sul governo in carica e manca paradossalmente il vero protagonista di questa campagna, che è l’Europa. Perquesto credo che la lista “Un’altra Europa con Tsipras” meriti di essere premiata.
Originally published in: http://www.rivistaeuropae.eu/europee14/lista-tsipras-intervista-ad-alessandra-quarta/
In foto, Alessandra Quarta insieme ad Alexis Tsipras nel corso della visita a Torino del candidato della Sinistra Europea (© Mirko Isaia – Flickr 2014)