Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, ha risposto positivamente all’appello lanciato da Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Marco Revelli, Barbara Spinelli, Guido Viale e Luciano Gallino. Segnale che lascia presagire l’arrivo di una “lista Tsipras“, in Italia, per le elezioni europee 2014.
Il candidato alla presidenza della Commissione europea, per lo schieramento di Sinistra Unitaria, ha scelto di rispondere all’appello sul quotidiano Il Manifesto. La lettera è stata inviata sia ai promotori sia al partito di Rifondazione Comunista, soggetto che fa parte dello stesso gruppo parlamentare europeo di Syriza.
Tsipras si è mostrato lusingato dal fatto che un pezzo di società civile italiana lo sostenga. Nel fare il punto sul vecchio continente, inoltre, ci ha tenuto a palesare una piena sintonia con i promotori. Per questo motivo ha citato sia lo scrittore Andrea Camilleri (”L’Europa è stata il regno della creatività, il regno dell’arte“) sia il sociologo Luciano Gallino ([Il progetto europeo] è finito in un colpo di stato di banchieri e governi)”.
Il leader di Syriza detta tre condizioni fondamentali per mettere in piedi il nuovo progetto. Condizioni che collidono, però, con i classici egoismi e particolarismi della sinistra italiana:
“La prima condizione è che questa lista si costituisca dal basso, con l’iniziativa dei movimenti, degli intellettuali, della società civile.
La seconda condizione è di non escludere nessuno. Si deve chiamare a parteciparvi e a sostenerla prima di tutto i semplici cittadini, ma anche tutte le associazioni e le forze organizzate che lo vogliono.
La terza condizione è di avere come speciale e unico scopo quello di rafforzare i nostri sforzi in queste elezioni europee per cambiare gli equilibri in Europa a favore delle forze del lavoro contro le forze del capitale e dei mercati. Di difendere l’Europa dei popoli, di mettere freno all’austerità che distrugge la coesione sociale. Di rivendicare di nuovo la democrazia”
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Presupposti non facili da creare, alla luce anche di come finì l’esperienza di Rivoluzione Civile di Ingroia. Ricorderete che in quell’occasione le proposte dei movimenti e tutto il percorso fatto da Cambiare si può, furono malamente “cannibalizzati” dalle élite di partito. E confusi, inoltre, con un soggetto legalista come quello di Di Pietro, che poco aveva a che vedere con I No Tav e i Comitati per l’Acqua Pubblica.
Tuttavia, questa dovrebbe essere un’occasione da non lasciarsi sfuggire per la sinistra, soprattutto per Rifondazione Comunista. Nonostante le grandi divisioni interne del partito, gli iscritti di Rifondazione sanno che si presentassero da soli alle europee otterrebbero percentuali da prefisso telefonico. Inoltre, Tsipras è un personalità che sa trovare le parole giuste e spostare i termini del dibattito. Il leader greco si tiene alla larga dallo scontro, tutto mediatico, tra euroscettici populisti ed europeisti, promuovendo una nuova visione di Europa (solidale, che sappia mettere in campo un grande piano per l’occupazione).
Questo approccio, oltre ad un costante dialogo con i movimenti e i sindacati, ha permesso al leader greco di ottenere grandi consensi, nonostante le polemiche che Nuova Democrazia cerca di sollevare ogni giorno contro la sinistra ellenica. Le accuse del partito conservatore di governo sono molto pesanti: Syriza viene descritto, sovente, come un gruppo di terroristi. Tsipras ha sempre risposto con argomenti puntuali, e con proposte fuori e dentro il parlamento. Per questo il suo partito oggi è primo nei sondaggi in Grecia. Per il premier Samaras, dunque, le consultazioni del prossimo maggio potrebbero trasformarsi in un incubo.